La X Commissione della Camera dei deputati, dando seguito alle indicazioni formulate dalla Commissione europea e dal Consiglio sulla necessità di incrementare la produttività mediante riforme strutturali nei settori della ricerca e dell’innovazione, nel mese di febbraio 2016 ha avviato un’indagine conoscitiva su “Industria 4.0: quale modello applicare al tessuto industriale italiano. Strumenti per favorire la digitalizzazione delle filiere industriali nazionali”.
Il documento conclusivo – elaborato alla fine di un ciclo di audizioni – è stato approvato all’unanimità nella seduta del 30 giugno 2016. L’indagine conoscitiva è stata condotta con l’obiettivo di concorrere con proposte operative ad una strategia
italiana di Industria 4.0. Il 21 settembre 2016 il Governo ha quindi presentato il Piano Nazionale Industria 4.0, che ha sviluppato le conclusioni dell’indagine conoscitiva parlamentare.
A partire dalla legge di bilancio per il 2017 (come modificata da successivi interventi normativi, tra i quali le leggi di bilancio 2018 e 2019, nonché il c.d. D.L. n. 34/2019, c.d. “D.L. crescita”), sono state previste e successivamente implementate misure finalizzate a sostenere la svolta produttiva Impresa 4.0.
Nel mese di settembre 2017, il Governo ha diffuso i primi risultati nell’anno 2017 delle misure introdotte con il Piano Nazionale Industria 4.0, dando avvio alla c.d. “fase 2” del Piano, che ha assunto la denominazione “Piano nazionale Impresa 4.0” (nell’ottica di includere tra i destinatari non più soltanto il settore manifatturiero, ma anche agli altri settori dell’economia – servizi in primis – al fine di consentire alle piccole e medie imprese di dotarsi degli strumenti in grado di supportare la trasformazione in chiave digitale). Il Governo, nella medesima sede, ha altresì illustrato le linee guida del Piano per il 2018.